Skip and Loafer: recensione del dolce slice-of-life in onda su Crunchyroll

Quando il romanticismo è importante, ma...

di CloveRed

Ammettiamolo: di commedie romantiche ce ne sono tantissime, ma tra le tante in circolazione Skip and Loafer riesce in maniera semplice e garbata a dare un tocco nuovo a una tipologia di storia ormai più che consolidata.
Ma andiamo con ordine. 
L'anime di Skip and Loafer, andato in onda nella stagione primaverile sulla piattaforma a pagamento di Crunchyroll, si basa sull’omonimo seinen manga scritto e disegnato da Misaki Takamatsu, da poco annunciato da J-POP e pubblicato in patria dall'editore Kodansha sullla rivista Afternoon.
Vincitore del Premio Manga Kodansha del 2023 come miglior manga generale, Skip and Loafer ha dimostrato nel corso degli anni di non essere la "solita" commedia romantica.
 
L'eccellente studentessa Mitsumi Iwakura ha un sogno: lasciare il paesino isolato in cui vive per frequentare una prestigiosa università, entrare in politica e cambiare il destino del Giappone. Mitsumi se la cava nello studio ed è piena di entusiasmo, ma scoprirà di essere enormemente impreparata per la vita sociale di un liceo d’élite di Tokyo! 

Anche se la trama può dare l’impressione di una storia dal sapore di "già visto/già letto" in realtà Skip and Loafer riesce da subito a differenziarsi rispetto ai suoi similari. La prima, grande differenza, sta appunto nei suoi protagonisti: Mitsumi Iwakura e Sōsuke Shima.

Mitsumi Iwakura, la protagonista femminile di questa opera, graficamente si distacca fortemente dalle sue colleghe presenti nelle commedie romantiche, che risultano essere più voluttuose e ammiccanti.
Lei è una ragazza normale, semplice, tranquilla, ingenua e, anche se poco simpatico dirlo, poco piacente. Mitsumi è la classica ragazza che passa inosservata. Lei appare abbastanza anonima col suo fisico androgino, il suo carattere ingenuo, il suo taglio di capelli standardizzato e i suoi grandi occhi dalle iridi piccole - elemento che spesso si usa per i personaggi un po’ tontoloni - , ma tutte queste sue “mancanze fisiche” sono compensate da un carisma ed una bontà d’animo che non passano di certo inosservati.
Mitsumi è una ragazza che si fa in quattro per riuscire a realizzare i suoi obiettivi e per dare una mano al prossimo, siano essi amici o semplici conoscenti. Ed è proprio questa sua determinazione che la fa apparire interessante agli occhi di chi la circonda, e in particolare a quelli del protagonista maschile Sōsuke Shima.

Sōsuke Shima risulta sulle prime fin troppo perfetto, ma sorprendentemente questa sua caratteristica non appare stucchevole.
Bello, bravo, dal sorriso ammaliante ed estremamente socievole, Sōsuke rappresenta, almeno in apparenza, il classico stereotipo maschile dei manga romantici. Dal passato tormentato, che lo ha portato a non aprirsi del tutto con gli altri, Shima è alla ricerca di un posto dove poter gettare la maschera di studente modello ed essere finalmente libero di essere sé stesso. E sembrerebbe che questa "comfort zone" Shima l’abbia trovata accanto a Mitsumi.
 


L’incontro tra i due protagonisti risulta essere un qualcosa di magico, ma non perché si tratti di chissà quale tipo d’incontro, anche se appare davvero molto divertente, ma più che altro perché è avvenuto nel momento giusto.
Sopraffatta dalla grande città, ricordiamo che Mitsumi arriva da una piccola e tranquilla cittadina: da subito si è trovata in difficoltà nel districarsi tra le varie linee metropolitane e solo grazie al provvidenziale intervento di Sōsuke lei riesce a superare questo momento di empasse. 
La gentilezza che questo "sconosciuto" emana fa si che Mitsumi lo veda da subito come una sorta di salvatore, di eroe, o per meglio dire come una sorta di mamma oca che accudisce e guida i suoi pulcini. Perciò possiamo comprendere la felicità della ragazza quando scopre, arrivati a scuola, che lui è nella sua stessa classe. Quello che Mitsumi ancora non ha compreso è che grazie alla sua spontaneità è riuscita inconsapevolmente ad aiutare lei stessa Sōsuke. Come? Mostrando che l’essere veri è il miglior metodo per essere felici.
I due ragazzi si ritrovano dunque ad essere inconsciamente il supporto l’uno dell’altra.
 
Che Mitsumi abbia la qualità di mettere tutti a proprio agio ce ne rendiamo subito conto. Ed è proprio grazie a questa sua spontanea peculiarità che lei riesce a creare attorno a sé un folto gruppo di amici.
Il suo non essere pratica delle mode della grande metropoli fa sì che le emozioni che la travolgono la facciano apparire tenera come una bambina che vede qualcosa di nuovo per la prima volta. Con i suoi occhi sognanti e bramosi di imparare e mettersi alla prova, Mitsumi mostra che non ha paura di far vedere la vera sé stessa, riuscendo in questo modo ad abbattere, con forza, tutte quelle sovrastrutture che i suoi coetanei hanno eretto attorno a loro stessi. Il suo mostrarsi così imperfetta ma reale fa sì che riesca ad apparire davvero speciale agli occhi dei suoi amici, e in particolare agli occhi di Shima. 
 
 

Romanticismo sì, ma…

Skip and Loafer è a tutti gli effetti uno slice of life e come tale non pretende di narrare chissà quali avvenimenti. Il suo obiettivo è più quello di rappresentare la vita di un gruppo di adolescenti che crescono, si impegnano, sognano, si divertono e si innamorano, anche se quest’ultimo aspetto non sembra importante. 
L’intento dell’autrice Misaki Takamatsu, infatti, non parrebbe essere tanto quello di raccontare una classica storia d’amore che nasce e cresce, ma più che altro di rappresentare la varietà di sentimenti che i protagonisti affrontano giorno dopo giorno, analizzandoli in base al personaggio di turno.
Se è vero che si percepisce da subito una forte alchimia tra Mitsumi e Sōsuke - e questo possiamo vederlo tutte le volte che interagiscono insieme - è anche vero che i due ragazzi, anche se palesemente interessati l’uno all’altra, non sembrano voler definire subito il loro rapporto, perché al momento non è essenziale. 

Questo non concentrarsi solamente sulla storia d’amore rende Mitsumi una interessantissima protagonista femminile per una commedia romantica. 
Lei non vive solo per accaparrarsi il bello di turno, fidanzarsi ed annullarsi per lui, anzi, lei neanche lo cerca, l’amore. Mitsumi cammina dritta e sicura per la sua strada, con l’intento di raggiungere i suoi obiettivi, ed è proprio questa rappresentazione tanto semplice quanto speciale che rende Skip and Loafer moderno ed interessante. 
L’amore in questa serie, anche se presente, non è il perno principale della storia. Il sentimento romantico è sviluppato in maniera tanto delicata, naturale e per nulla forzata che fa pensare che potrebbe anche non svilupparsi mai, non diventando per questo motivo un problema. 
Sia chiaro, questa storia non sta dicendo che non ci si deve innamorare, anzi, ma prova a suggerire semmai che, anche se innamorati, non si deve perdere mai la visione di sé stessi. Amore e amicizia sono elementi importanti che possono e devono arricchire la vita quotidiana, e non fattori che invece rischiano di ostacolarla.

La peculiarità di Skip and Loafer è quella di raccontare una storia che può piacere ed essere "riconoscibile" da tutti i tipi di spettatori. 
Le ragazze, infatti, riusciranno a riconoscere quei sentimenti a loro familiari, trasportati però in maniera dolce e non melensa; i ragazzi, a loro volta, sapranno distinguere quegli stessi sentimenti e atteggiamenti, adattati però a una visione più maschile, il che li rende intriganti e mai eccessivi.
Le emozioni narrate in questa storia si adattano dunque così bene ai vari tipi di pubblico, e sono così ben caratterizzate, che è impossibile non identificarvisi.
 


Un gruppo coeso senza troppi drammi

In Skip and Loafer il punto di vista della storia è diviso equamente tra i vari personaggi. Nei dodici episodi di cui si compone l'anime faremo la conoscenza del gruppo che si forma attorno ai due protagonisti, andando ad apprendere, nel corso delle puntate, quali sono le loro paure, i loro desideri e le loro speranze.
Quello che colpisce maggiormente di quest’opera è che questo gruppo risulta molto variegato ed eterogeneo.
All’interno del gruppo troviamo la classica secchiona, la bella ma algida, il ragazzo un po’ tonto, la bella e invidiosa, insomma ci sono varie rappresentazioni di giovani ragazzi e ragazze che grazie alla spontaneità di Mitsumi sono riusciti a trovare una sorta di equilibrio e di rispetto, che li porta a stare bene insieme.
Questi numerosi personaggi secondari sono ottimamente caratterizzati, al pari dei due protagonisti, risultando fondamentali per la crescita di Shima e Mitsumi e viceversa. 

Con personaggi come Mika Egashira, che all’inizio troviamo un po’ odiosa, andando avanti con la storia ci rendiamo conto che anche il suo modo di fare così egoista, usato per nascondere in realtà una forte insicurezza, serve a far comprendere a Mitsumi che alle volte bisogna essere diretti e coraggiosi per poter difendere quello che si ama.
Le compagne di classe Makoto Kurume, la classica secchiona, e Yuzuki Murashige, la bellezza algida, rappresentano invece le ragazze che per un motivo oppure un altro si ritrovano messe da parte, una perché studiosa e l’altra perché inavvicinabile, ma che grazie alla spontaneità della protagonista riusciranno finalmente ad aprirsi e trovare un posto in cui poter stare a proprio agio. 
Persino il casinista e stravagante Narumi Kanechika, presidente del club di teatro, riuscirà a far comprendere a Shima che c’è in realtà qualcosa che lui ama davvero e che al momento ha abbandonato per non si sa quale motivo. Tutti i personaggi riescono pertanto a essere fonte di ispirazione e supporto gli uni per gli altri.   

Essendo una commedia basata sui sentimenti, il dramma non può mancare. 
Dopo poche puntate, infatti, ci renderemo conto che Shima sta attraversando un periodo non proprio sereno. La cosa che davvero si apprezza, di questa serie, è che anziché sguazzare dentro al melodramma, si preferisce affrontare subito il problema per non farlo diventare poi un elemento "invadente" della storia.
Via libera al dramma, insomma, inteso come problema di turno, ma utilizzato sempre e solo come elemento per far maturare i vari protagonisti, e non come elemento su cui sviluppare la storia da quel momento in poi.

Altra caratteristica che si può apprezzare particolarmente dell'anime è la figura della zia di Mitsumi, Nao. Nao è la sorella del padre della protagonista ed è una donna transgender, ma è presentata e rappresentata con una tale disinvoltura e naturalezza che quasi lascia lo spettatore spiazzato. 
Di lei sappiamo che è una donna solare, molto attenta al suo ruolo di tutore della nipotina, e solo dopo ci viene fatto intendere che è una donna transgender, informazione importante ma non basilare. Questo non significa che la rappresentazione dei personaggi queer in Skip and Loafer sia tutta rose e fiori, anzi. Assistiamo in particolare in una puntata a una scena in cui alcuni estranei spettegolano, mormorano e si indignano al passaggio di Nao, ma è anche bello vedere come Mitsumi, per difendere la zia, reagisce a tali situazioni con totale nonchalance e risolutezza. Il messaggio di inclusività e tolleranza che questa opera vuole mandare arriva pertanto forte e chiaro, anche a chi non vuole ascoltare. Chapeau.
 


La serie animata di Skip and Loafer è affidata allo studio P.A. Works, che nel corso degli anni si è distinto per i suoi lavori molto variegati tra loro e che in qualche modo sono rimasti sempre impressi nella mente dello spettatore. 
Alla regia troviamo Kotomi Deai che ha lavorato sia come assistente alla regia di Sakamichi no Apollon che come regista per Silver Spoon 2 e Natsume Yūjinchō Go, mentre alla sceneggiatura troviamo Yōko Yonaiyama che ha invece lavorato allo script di The Ancient Magus' Bride

Guardando l'anime si nota subito che essa si presenta sotto una dolcissima veste grafica. 
I disegni risultano semplici ma funzionali, il character design che Manami Umeshita ha sviluppato rispecchia appieno lo stile del manga, anzi in alcuni casi è riuscita anche a rendere alcuni personaggi più sensuali ed affascinanti. 
La colorazione risulta morbida e piacevole, il gioco dei colori pastello mixati a tonalità più brillanti crea un accostamento interessante e rilassante per la vista. 
Tutto in questa serie esprime dolcezza e benessere, partendo proprio dalla bellissima opening "Mellow" eseguita da Keina Suda che risulta briosa, divertente e spumeggiante. In un mix di elementi floreali, geometrici, sorrisi, note musicali e omaggi più o meno evidenti al film La La Land - i due protagonisti infatti ballano indossando vestiti che richiamano il premiato film - questa opening è una sferzata di vigore e buonumore, a rappresentare perfettamente quello che andremo a vedere durante la visione di tutto l’anime. 
Anche l’ending "Hanauta to Mawarimichi" cantata da Rikako Aida, che risulta molto più delicata e malinconica, riesce ad esprimere pienamente lo stato d’animo di Mitsumi. Nella sigla finale la protagonista è infatti ripresa mentre torna a casa da scuola con sguardo sognante, ripensando a tutto quello che ha vissuto nella giornata.

Per quanto riguarda il doppiaggio, si può notare come tutti i seiyuu, partendo da Tomoyo Kurosawa e Akinori Egoshi, che interpretano i protagonisti, recitano perfettamente i loro ruoli. Entrambi riescono con semplici cambi di intonazione a esprimere accuratamente gli stati d’animo sfaccettati che i vari protagonisti ci regalano in ogni puntata.  La voce calda di Egoshi si sposa perfettamente col carattere calmo e confortante di Shima, riuscendo col suo timbro vellutato a dare quella nota adulta che al personaggio dona molto.
La Kurosawa, invece, con la sua voce acuta riesce a trasmettere con estrema facilità quel senso di meraviglia ed allegria che Mitsumi prova nell’affrontare le novità della sua nuova vita. Il suo tono è piacevole e leggermente infantile, ma questo non risulta affatto sciocco o peggio ancora fastidioso, ma solo amabile.
 
Skip and Loafer è una serie divertente, piacevole, tenera e pura come i sentimenti che i vari protagonisti stanno vivendo. Grazie ad un’ottima regia, a un sapiente lavoro di character design e colorazione, ogni episodio risulta una vera gioia per gli occhi. Per quanto la trama sia semplice e gli spettatori abituati a serie più action potranno forse trovarla un po’ ripetitiva, l’anime risulta assolutamente appagante.
Skip and Loafer è sicuramente un ottimo prodotto adatto a tutti, che grazie alla sua genuinità riesce ad entrare nei cuori degli spettatori ma, attenzione, chi si aspetta solo una storia romantica potrebbe restare deluso.
I messaggi che porta di indipendenza, inclusione, sacrificio, amicizia, amore e speranza per il futuro sono trattati con assoluto riguardo e rispetto.
L’invito che la serie fa nel non aver paura di sbagliare ed essere sempre sé stessi è efficace, perché proprio come dice Mitsumi "di tanto in tanto potremo anche fare delle cadute spettacolari, però l’importante è essere anche molto bravi a rialzarsi!". 


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